Le fintech canadesi chiedono un’azione immediata sull’open banking

Un gruppo di leader di spicco del settore fintech canadese si è riunito per chiedere al ministro delle finanze canadese di fornire un piano definitivo per il tanto atteso quadro bancario aperto , come delineato in Finextra News. Questa richiesta fa seguito a un’indagine durata tre anni sulla fattibilità dell’implementazione dell’open banking in Canada, simile a quanto già in atto nel Regno Unito, che consente alle persone di concedere a fornitori di servizi finanziari terzi l’accesso ai propri dati bancari.
Nonostante le promesse iniziali di un’azione normativa entro l’inizio del 2023, il governo canadese deve ancora mantenere questo impegno, causando una crescente frustrazione nel settore fintech. In uno sforzo coordinato guidato dal Council of Canadian Innovators (CCI), numerosi leader fintech, compresi quelli di Borrowell, Koho e Neo Financial, hanno firmato una lettera che affronta la questione.
Nella lettera, i firmatari affermano: «È tempo che il Canada si allinei all'Unione Europea, agli Stati Uniti e al Regno Unito per garantire un open banking accessibile e innovativo». Sottolineano l’importanza di implementare tempestivamente un sistema finanziario sicuro per il 21° secolo, avvertendo che ritardare il processo espone i canadesi a maggiori rischi finanziari.
Per sostenere la loro causa, questi leader fintech hanno lanciato la campagna «Canadians for Open Banking», la seconda iniziativa di questo tipo in poco più di un mese. All’inizio di ottobre, Fintechs Canada, insieme a colossi del settore come Wealthsimple, EQ Bank e Wise, hanno introdotto la campagna «Scegli di più» per ottenere il sostegno pubblico all’azione del governo sull’open banking e sulla modernizzazione dei pagamenti.
Un sondaggio Deloitte condotto a giugno ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo all’open banking in Canada, con solo il 18% degli intervistati che ha familiarità con il concetto. Tuttavia, tra gli individui di età compresa tra 18 e 34 anni, questa percentuale è salita al 35%. Il sondaggio ha inoltre rivelato che solo il 35% dei canadesi si sentiva a proprio agio nel condividere i propri dati online, ma questa cifra è aumentata al 45% una volta adottato il quadro dell’open banking.
Nella loro ultima lettera indirizzata al Ministro delle Finanze Chrystia Freeland, i leader fintech affermano: «Oggi vi invitiamo a riaffermare la vostra promessa di attuare l’open banking e a pubblicare una tabella di marcia chiara per quando possiamo aspettarci di vederlo implementato. Molti di noi hanno effettuato investimenti aziendali e costruito strategie attorno alla propria promessa elettorale; abbiamo bisogno della certezza che manterrai la parola data.»
L’industria fintech canadese lancia un appello unito e convincente per la rapida implementazione dell’open banking per tenere il passo con le controparti globali e garantire servizi finanziari convenienti e innovativi per tutti i canadesi. La palla ora è nelle mani del governo, che deve fornire una tabella di marcia chiara e mantenere il proprio impegno nei confronti dell’open banking.